Articolo pubblicato il giorno: 14 Dicembre 2022
Sono tantissime e tutte diverse le tradizioni legate al periodo natalizio nel mondo. Da San Nicola a Santa Claus, passando per elfi e troll, fino ad attività propiziatorie, il Natale dipende molto dalla cultura locale.
La ricerca della fortuna accomuna alcune usanze natalizie: in Norvegia c’è quella di nascondere una mandola in uno tra tanti contenitori per il riso, buon presagio per chi la trova; in Francia, invece, fra i dolci tipici c’è la torta dei re, Galette des Rois, pasta sfoglia con ripieno di crema alle mandorle che nasconde una fava all’interno. Chi la trova sarà la regina o il re della serata. In Gran Bretagna il pranzo di Natale si chiude con il Christmas Pudding che al suo interno nasconde una una moneta di cioccolato, simbolo di fortuna; in Spagna, invece, la ciambella di frutta candita con ripieno di crema pasticcera o panna montata all’interno riserva due sorprese, una miniatura e una fava. Chi trova la prima indosserà la corona, chi trova la fava è costretto a pagare il dolce per tutti.
In Scandinavia si inaugurano le festività con la Dichiarazione Natalizia di Pace: tutti i finlandesi, il 24 dicembre alle 12, la seguono in tv e solo da quel momento il Natale ha inizio. La Vigilia di Natale in Inghilterra, le famiglie avvolgono regali, cucinano biscotti e preparano le calze sopra il camino e poi si radunano attorno all’albero per raccontare una tipica storia natalizia. Se c’è un camino, i bambini vi gettano la loro letterina a Babbo Natale in modo che i loro desideri possano salire su per il camino. A Edimburgo, per la cena di Natale, vengono distribuiti i Christmas Crackers, ovvero dei segnaposto natalizi che contengono barzellette o indovinelli da leggere insieme.
Il giorno della Vigilia di Natale in Finlandia, i bambini aspettano che Babbo Natale bussi alla porta e li interroghi sulle loro azioni buone. In Norvegia, invece, i bambini aspettano l’arrivo di Julenisse, un elfo che alla vigilia si trasforma in Papà Noel. Il giorno di Capodanno in Russia i bambini vengono visitati da Ded Moroz, che assomiglia a Babbo Natale ma viaggia accompagnato da un’assistente (la ragazza delle nevi) e oltre a distribuire giocattoli consegna torte di pan di zenzero e matrioske. Invece, in Spagna i doni li portano i Reyes Magos il 6 gennaio.
In Suriname arrivano due babbi Natale: uno bianco, San Nicola e uno nero, Goedoe Pa, che lascia ai bambini doni e poesie vicino alle scarpe, a patto che siano state lasciate perfettamente lucidate. Anche in Provenza, Pere Noel vuole che i bimbi lascino le scarpe vicino al camino perché possano essere riempite di doni. In Austria e Germania, al posto della calza appesa al camino è tradizione lasciare uno stivale fuori dalla porta: i bambini buoni riceveranno dal santo doni e dolcetti, a quelli cattivi il Krampus – il Babbo Natale cattivo – lascerà un bastone di legno.
Anche gli addobbi mutano di paese in paese: i norvegesi associano il Natale alla luce e, in ogni casa, c’è almeno un fuoco acceso oltre a cesti intrecciati e ghirlande a base di pigne o di noci. Muschio e noci dipinte addobbano anche le case tedesche, mentre in Inghilterra ci si scambia piccoli ramoscelli di agrifoglio e vischio fra parenti e amici come buon augurio. In Africa gli ornamenti natalizi vengono spesso realizzati con foglie di palma intrecciate a realizzare un arco, su cui vengono appesi fiori bianchi che sbocceranno proprio il giorno di Natale. In Cina i pochi che festeggiano il Natale lo chiamano “Festival della Santa Nascita”: le case vengono addobbate con piante sempreverdi, manifesti, carta e catene luminose e l’albero di Natale chiamato “albero di luce” è decorato con lanterne. In Messico le case sono decorate con gigli sempreverdi.
A Budapest sono solo gli adulti a preparare l’albero di Natale con fiocchi colorati, candele, noci e dolci. Una volta completato, i bambini, avvisati con un campanello dell’arrivo dei doni (per qualche idea sui doni per i bambini nel segno del rispetto e creatività leggi qui), cominciano la festa. In Austria, invece, la tradizione vuole l’albero venga preparato quando i bambini non sono in casa e al loro ritorno gli si fa credere che sia stata opera del Bambin Gesù, chiamato ChristKindi. Nella regione di Oaxaca in Messico, il 23 dicembre si svolge la Noche de Rabanos, cioè la notte dei ravanelli, in cui gli artigiani locali competono intagliando l’ortaggio in sculture. In Australia, oltre ai picnic in parchi, giardini e spiagge, l’evento più importante è il Carols by Candlelight, in cui le persone si riuniscono di notte per accendere candele e cantare canti natalizi all’esterno. In Germania si prepara una “corona di Avvento” fatta di rami di abete o di pino con quattro candele colorate. Ogni domenica si accende una candela della corona, si cantano canzoni natalizie e si mangiano biscotti speziati.
Per quanto riguarda il capodanno, il 31 dicembre in Giappone si celebra il Misoka, ovvero il grande giorno finale dell’anno. La tradizione vuole che durante questa giornata si pulisca a fondo la casa per poi mangiare con tutta la famiglia tradizionali coppe di pasta. Anche in Messico, la notte di San Silvestro è consuetudine spazzare la casa, affinché la fortuna possa venire pulita.
(Foto da Canva)
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